INTERNATIONAL SCHOOL MEETING

Milano, 27-30 dicembre 2006

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“Quando si sogna da soli,
questa è una illusione;
quando si sogna con Dio,
inizia la realtà.”
(E. Ronchi)

Nel 2005, nel corso di un incontro tra le Presidi delle varie Scuole Marcelline, la Madre Generale aveva chiesto alle presenti se ritenevano opportuno organizzare un convegno sull’evangelizzazione e sull’insegnamento della religione nelle nostre scuole. Dalla loro risposta affermativa è nata l’idea del convegno 2006 “School Meeting”.

L’incontro internazionale è avvenuto a Milano, dal 27 al 30 dicembre 2006. Erano presenti l’Europa, il Brasile, il Canada, il Messico: 35 Presidi, tra Suore e Collaboratori Laici. Punto focale della riflessione comune: la missione educativa, secondo il carisma proprio della Congregazione delle Suore Marcelline, al fine di “ritrovare le motivazioni interiori e gli strumenti adeguati a comprendere le nuove sfide del nostro tempo”. Le giornate sono state intense e impegnative, ma di grande soddisfazione.

Madre Maria Angela ha aperto il convegno attirando l’attenzione dei partecipanti sui differenti significati della parola “educare”:

· Educare è rivelare all’educando la sua verità umana, la sua identità, un’ identità che ha tutta la forza e la genuinità delle radici di un albero. Come esiste un’ecologia della natura, così esiste un’ecologia della natura umana; ignorandola essa correrebbe il rischio di essere violentata ed impedita di essere ciò che in realtà è.

· Educare è far sbocciare le più belle potenzialità della natura umana, l’amore, la fedeltà, la tenacia, presupposti indispensabili per essere cittadini onesti, capaci di creatività lavorativa, capaci di creare una famiglia e di dare ai figli la figura insostituibile dell’uomo e della donna, come punti di riferimento e modelli insostituibili

· Educare è consegnare la persona umana a se stessa, mettere nelle sue mani, in modo forte e veritiero, i suoi pensieri, la sua razionalità, i suoi sentimenti, perché possa gestirsi liberamente, perché possa pilotarsi e non essere pilotata. Modello di “uomo”per noi è il Cristo, l’Uomo per eccellenza. Crediamo che in questo modello ci sono una forza ed una verità valide per tutti, anche per le confessioni religiose non cristiane.

· Educare è difficile, ma è bello perché educare è creare, è generare, è operare, come dice il Beato Fondatore Luigi Biraghi, per migliorare la Chiesa e la società.

Dopo il saluto della Madre è seguito un momento di preghiera : la Lectio Divina sul vangelo della Samaritana.
A partire dalla Parola di Dio, Suor Francesca Tadilli ha aiutato i presenti ad interrogarsi sull’arte dell’educare e li ha invitati alla “communicatio” per una più profonda conoscenza fra di loro. Si sono creati dei gruppi “internazionali” per cercare di dare risposta ai quesiti nati dall’ascolto del Vangelo. Nonostante le differenze linguistiche e culturali, il lavoro di gruppo è stato efficace; sono emersi grande impegno, affiatamento e intesa.

Ecco le domande che ci hanno interpellato:

  1. Quali sono, oggi, i pozzi presso i quali sederci ed attendere i nostri educandi?
  2. Quali sono le seti che vivono le persone che accostiamo nel nostro percorso educativo quali resistenze impediscono alla sorgente presente in loro di zampillare?
  3. Gesù è maestro nel dialogo. Quali aspetti del suo modo di interagire con la donna samaritana sentiamo più urgenti nel nostro dialogare con le persone?
  4. La Samaria è la terra sconosciuta, l’altro con il quale simpatizzare. Quali “samarie” esistono nel nostro orizzonte educativo e quali strategie di approccio abbiamo inventato per farci prossimi?
  5. Quale patrimonio di fede abbiamo in comune con i nostri educandi?
  6. Come testimoniare, più con la vita che con le parole, il Mistero del sogno di Dio per ciascun uomo?

I lavori del 28 dicembre sono stati avviati da Mons. A. Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l'educazione cattolica del Vaticano.

La sua relazione su “L’identità della scuola Cattolica oggi nel mondo” ci ha offerto una serie di considerazioni per un più ampio sguardo d’insieme e qualche chiave di lettura, per comprendere meglio le problematiche educative che oggi si presentano a livello internazionale. (clicca qui per la relazione integrale)

Molto forte è stato l’invito a non “mimetizzarsi”: in ambienti spesso secolarizzati, pluralistici e multireligiosi. E’importante, invece, essere chiari nell’affermazione della propria identità come positiva occasione per incrementare pedagogicamente una “cultura delle differenze”.

Dopo l’ampio respiro regalatoci da Mons. Zani, i lavori sono proseguiti con il resoconto dei questionari pre-convegno che Sr. Augusta Keller e Sr. Monica Ceroni avevano precedentemente preparato e inviato a Presidi, Coordinatori e Docenti. Alla luce dei risultati e delle osservazioni emersi, sempre in gruppo, ci siamo interrogati su alcune aree:

Obiettivo principale: rispondere alla domanda: “A quale profilo di uomo si sta mirando nella nostra scuola e attraverso che cosa?”
L’ultimo giorno è stato dedicato al feed-back dei questionari riguardanti l’area de “la Religione”: Si è così, entrati nello specifico dell’educazione marcellina “vissuta” e, in particolare, sull’insegnamento della religione nelle nostre scuole.

La stesura degli atti finali si è sviluppata attorno al mandato della Madre che prevedeva il “darci insieme degli orientamenti”. A tale proposito, tra le priorità per il futuro, è emersa la necessità di curare la formazione marcellina di tutti i collaboratori laici, docenti e non. Concretamente, la proposta ha individuato la necessità di una particolare formazione sul carisma marcellino (clicca qui per il discorso della Madre), al fine di poter trasmettere e condividere la passione educativa e la “compassione per l’uomo”, dove il termine “compassione” si traduce nel desiderio di “riparare un guasto” di “restaurare la figura deformata della creatura” per farla tornare a “immagine e somiglianza” di Dio Creatore.

Suor Graziella Zecca, coordinatrice Corsi di Laurea